Angelo Liberati

Angelo Liberati ( Frascati, 1946 ), frequenta a Roma la Scuola Comunale di Arti Ornamentali. In questi anni della sua prima formazione artistica incontra il pittore italo-argentino Silvio Benedetto, conoscenza che gli permetterà di approfondire lo studio delle diverse tecniche artistiche attraverso la frequentazione dell’atelier dello stesso.
Negli anni 70′ si trasferisce in Sardegna, dove viene a contatto con le influenze delle neoavanguardie, che lo indirizzano verso una maturazione artistica e un appropriazione e approfondimento di un personale linguaggio pittorico. Prende le distanze dalla neofigurazione e dal realismo e inizia a interessarsi alle contaminazioni di cinema, musica, pittura. Infatti, in questi anni le prime sperimentazioni sono visibili nella serie di opere ispirate al film “Ultimo Tango a Parigi” di Bertolucci, successivamente produrrà serie dedicate ai film di M. Antonioni. Tra il 1977 e il 1979 realizza opere murali a Settimo San Pietro e a Selargius (CA). Nel 2005 Liberati espone al Museo Ortiz con una mostra dal titolo Angelo Liberati – Opere nella quale la meditazione sulla pittura e sui pittori del passato è costante nella ricca produzione dell’artista. L’arte del presente ha bisogno dell’arte del passato a cui riferirsi in forma metalinguistica. La parola è sempre debole rispetto all’essenza dell’immagine, non riesce mai a spiegare completamente i vari livelli di lettura. Ma l’occhio e la parola sono gli strumenti che il pubblico ha per individuare gli indizi del racconto e della critica sul mondo esterno che l’artista propone, attraverso l’accostamento e la sovrapposizione di frammenti visivi, come veri e propri rebus della contemporaneità. Il volto Nel 2006 espone a Cagliari i dipinti sul cinema di Luchino Visconti. L’arte di Liberati utilizza elementi culturali conosciuti e di alto livello. Anche per l’artista la parola, il testo scritto diviene strumento di riflessione, serve a sostenere l’impatto visivo dell’icona. L’opera del Museo di Atzara del 2004, è rappresentativa del linguaggio pittorico dell’artista. Il volto, il testo trascritto, la copertina del disco in Bob Dylan-Dignity costringono con forza ad interrogarsi sul naufragio dei valori dell’umanità. Chi guarda non può non cogliere l’invito, soprattutto ora che morale e politica sembrano essere separate per sempre. Ma il mondo poetico di Liberati talvolta è sereno; è una registrazione della vita, di ciò che vediamo ogni giorno e che apparentemente ha un solo richiamo commerciale; è fatto di ricordi evocati, di richiami intimi, sensuali dell’eros e dell’amore, del cinema. Come un compositore, assegna agli “strumenti” visivi una parte e scrive la partitura che ogni spettatore attento interpreterà con le proprie consonanze. Dietro tutto vi è il rigore delle tecniche, la disinvoltura ardita del loro impiego, il compiacimento per la perfezione formale e il sui contrario. Nell’opera sono presenti i suoi virtuosismi, l’inserimento di oggetti come la copertina del cantautore. Il colore viene steso con grandi pennellate piatte e di colore chiaro, presente anche la trascrizione del testo che si riferisce a una canzone stessa di Bob Dylan.

Mostre personali
2006 – Cagliari, Cittadella dei Musei – Spazio San Pancrazio, “Angelo Liberati/Luchino Visconti”
1994 – Ischia, Castello Aragonese
1993 – Roma, Spazio Arte – Istituto Poligrafico d’Arte Classica e Contemporanea
1989 – Cagliari, Galleria Comunale d’Arte
1981 – Stresa, Spazio Alternativo Spazzapan
1976 – Cagliari, Arte Duchamp
1972 – Cagliari, Galleria Sinibaldi
1969 – Mantova, Galleria Greco
1969 – Gorizia, Galleria Teatro Verdi
1969 – Orvieto, Galleria Maitani

Mostre collettive
2006 – Cagliari, Cittadella dei Musei, “25 aprile 1945 – 25 aprile 2005: Artisti per la Resistenza”
2005 – Cagliari, Centro Comunale d’Arte e Cultura Il Lazzaretto, “URBS” collettiva d’arte contemporanea
1999 – Cagliari, Palazzo del Consiglio Regionale, “Un percorso attraverso 50 anni di acquisizioni”
1994 – Cagliari, ex-Mà, “Labirinti del reale-incisioni”
1992 – Siviglia, Istituto Italiano di Cultura “Don Chisciotte della Mancia”
1988 – Cagliari, Galleria Comunale, “Segni d’Autore in Sardegna-Grafica contemporanea”
1987 – Los Angeles, The Phillis Morris Architectural Studio, collaborazione Pulsart Foundation
1984 – Cagliari, Cittadella dei Musei, “Venticinque anni di ricerca artistica in Sardegna”
1976 – Bologna, Arte Fiera con Arte Duchamp di Cagliari
1974 – Cagliari, Arte Duchamp

 

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